Abbracciare il funnel model della open innovation apre a tante possibilità. Ma come avviene tutto questo in azienda?
L’open innovation, letteralmente innovazione aperta, è una filosofia lavorativa volta a rendere le imprese più complete, flessibili, innovative e competitive.
Il modello della open innovation ha diverse sfaccettature, sebbene il fulcro sia l’apertura totale all’innovazione dettata da stimoli esterni.
La collaborazione avviene a livello strutturale: startup e atenei sono i primi stimoli che si affacciano alle aziende e le rendono differenti, sebbene non siano gli unici.
Questo perché in questi due precisi ambiti sono fondati su concetti specifici: innovazione, scoperta e miglioramento.
È dunque chiaro come la open innovation sia una filosofia di crescita d’impresa molto giovane e senza limiti. L’idea di fondo è abbandonare la vecchia visione aziendale per scoprire nuove modalità produttive.
L’applicazione dell’innovazione aperta è difficile agli inizi, poiché richiede un’apertura verso l’esterno che prima non esisteva. Ma quando sorvoli questo blocco, un nuovo modo di fare impresa ti si para di fronte.
Il primo approccio avviene tra aziende dello stesso ambito: collaborare con un’altra azienda del tuo stesso settore permette di confrontarti con idee e spunti di riflessione, da cui poi nascono soluzioni innovative.
La chiave del successo di questo modello è la condivisione. Di idee, strumenti, pratiche. Non a caso chi riesce a rinnovarsi continua a progredire, mentre chi resta fermo su vecchi concetti difficilmente migliorerà.
L’open innovation è il presente e il futuro delle aziende in quanto è un metodo col quale possono collaborare per migliorare le proprie conoscenze e scoprire nuovi approcci lavorativi, ma non solo.
Prima di tutto dobbiamo distinguere due realtà: inbound innovation e outbound innovation.
Inbound open innovation
Questo approccio prevede la ricezione di stimoli esterni per apportare migliorie all’interno della propria impresa. L’efficacia varia in base agli accordi intrapresi e alle decisioni con i partner.
Esistono diverse collaborazioni nell’open innovation:
Collaborazione con Università ed Enti di Ricerca:
Lavoro congiunto per la sperimentazione e la ricerca di nuove tecnologie innovative che possano apportare miglioramenti per le attività di impresa.
Chiamate e contest
Le imprese possono organizzare dei contest volti a ricevere nuove idee dagli utenti. In queste situazioni vengono valutate tutte le proposte e selezionate quelle ritenute più idonee da sviluppare e incentivare.
Hackathon
Sono competizioni tra sviluppatori organizzate per risolvere dei problemi complessi nel minor tempo possibile.
Oltre che sviluppare la creatività, aiutano a rendere il lavoro agile, meno dispendioso e più profittevole. Risolvere problemi complessi in un tempo limitato richiede conoscenze teoriche approfondite e inventiva.
Outbond open innovation
Questo approccio prevede la stimolazioni dall’interno verso realtà esterne, condividendo il proprio know-how e le tecnologie per aiutare i partner a crescere e rinnovarsi.
Esistono diversi tipi di outbound innovation e sono molto diffusi.
Joint venture
Due aziende collaborano per raggiungere un obiettivo comune. Una joint venture è tra le forme di innovazione più stimolanti attualmente esistenti, poiché permette di mettere insieme due realtà che, cooperando, lavorano per un obiettivo comune.
Avere la stessa destinazione da percorrere insieme rende il viaggio diverso dal solito, poiché entrano in relazione conoscenze e capitali diversi che, in un modo o nell’altro, dovranno coesistere e accrescersi a vicenda.
Prodotto su licenza
È una pratica molto diffusa nei media editoriali e cinematografici, poiché permette di offrire le proprie licenze a terzi per sviluppare nuove forme di opere di intrattenimento.
Ma anche le imprese che operano in outbound innovation offrono ad altre aziende delle licenze che possano permettergli di trarne benefici economici.
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Noi di Flyip adottiamo la filosofia della open innovation da diversi anni anche rispetto ai progetti di smart city che stiamo sviluppando, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione accelerata dal Covid.
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